
Come fratelli e sorelle
La famiglia: palestra di socialità
La famiglia con fratelli e sorelle è una palestra dello stare in relazione, il luogo in cui impariamo a cercare e trovare il nostro posto, le attenzioni e l’affetto dei genitori mettendoci a confronto con l’altro, diverso da noi ma, nello stesso tempo, con lo stesso status di figlio. E’ lo spazio in cui esploriamo lo stare insieme e la solitudine; il gruppo e l’individualità si sviluppano e crescono, con tutte le dinamiche affettive, gli scontri e gli abbracci, il conflitto e la pace .
Possiamo dire che tutto gira intorno a equilibri di gruppo con la leadership riconosciuta rappresentata dai genitori; se questa viene a mancare si aprono nuovi assetti, si formano imprevisti scenari, basati su presupposti espliciti o taciti. Si generano polemiche e perfino ostilità che possono avere radici nelle dinamiche irrisolte sia personali e sia interpersonali.
Quante volte avremo sentito o detto “perché lui sì e io no?” Gelosia e invidia sono sentimenti difficilmente accettabili -ritenuti eticamente riprovevoli- e tuttavia presenti e attivi; hanno a che fare con la ricerca della supremazia, se non della esclusività, dell’affetto dei genitori.
Per molti fratelli e sorelle -divenuti adulti- è stupefacente constatare la difficoltà nella comprensione tra loro, il fraintendimento delle posizioni, gli equivoci e le aspettative diverse. Questa dinamica oppositiva raggiunge spesso il livello di ostilità quando ci si trova a dover decidere nel merito dei lasciti ereditari.
Se si tiene presente che le dinamiche tra fratelli e sorelle e tra questi e i genitori rappresentano un micro universo relazionale, si può considerare che la sperimentazione e l‘acquisizione di competenze costituisca un importante presupposto nel più vasto ambito dei rapporti sociali. A tale fine la responsabilità dei genitori di monitorare, dirigere le modalità di relazione all’interno della famiglia appare senz’altro molto rilevante e manifesta una competenza genitoriale.